La borsa sinoviale è una una piccola tasca connettivale, rivestita internamente da una membrana sinoviale, la cui superficie è lubrificata da liquido sinoviale.
Le borse si trovano nelle zone in cui tendini o legamenti si muovono su altri tessuti, per migliorarne lo scorrimento e per ammortizzare eventuale urti.
Il gran trocantere è una grossa prominenza ossea palpabile sulla superficie laterale dell’anca, situato superiormente al corpo del femore.
Proprio sopra il gran trocantere, è posizionata una struttura morbida, chiamata borsa trocanterica, che ha lo scopo di proteggerlo, facilitando lo scorrimento dei tessuti soprastanti (muscoli e zone fibrose tendinee).
L’infiammazione di tale borsa è chiamata borsite trocanterica.
Il suo sintomo principale è il dolore, continuo o a fitte, che aumenta o diminuisce a seconda della postura e del movimento e può portare a difficoltà nel salire e scendere le scale e ad una zoppia di fuga. Nei casi più gravi si possono distinguere gonfiore e rossore sul fianco.
Le cause di questa patologia possono essere molteplici, legate a traumi o microtraumi ripetuti (rugbisti, portieri nel calcio), sovraccarico funzionale (podisti, soprattutto in presenza di muscoli deboli o tecnica incompleta), squilibri muscolari ed anatomici (arto più corto dell’altro, bacino ruotato), disturbi della deambulazione, obesità, eccessiva sedentarietà, problematiche di ginocchio, frattura dell’anca con trattamento non chirurgico (conservativo).
TRATTAMENTO
Il trattamento prevede la sospensione dell’attività fisica (se eseguita), fino alla scomparsa del dolore.
Si possono utilizzare farmaci antinfiammatori topici (pomate, spray, cerotti) o per via orale (sempre sotto controllo medico e non per più di 5 giorni).
E’ consigliata la crioterapia: 15/20 minuti di ghiaccio sulla zona dolente, per 3 volte al giorno, proteggendo la cute con un panno.
Il trattamento fisioterapico mira a disinfiammare e drenare la zona dolente, recuperare la fisiologica articolarità dell’anca e riequilibrare forza, elasticità muscolare e propriocezione.
La zona verrà trattata con laser ad alta potenza (laser 5c), S.I.T., Tecar ed eventualmente un po’ di massaggio in fase sub acuta.
Si lavorerà poi sull’allungamento muscolare e sul recupero della forza, o a lettino o in palestra, a seconda della gravità della situazione.
Il fisioterapista potrà poi insegnare al paziente alcuni esercizi da eseguire a domicilio.
Le sedute di fisioterapia possono essere seguite dall’applicazione del taping neuromuscolare.
Nei casi più gravi si può ricorrere all’infiltrazione di farmaci antiinfiammatori da parte del medico.
Redatto da Matteo Cabrelle