L’impiego dello strumento isocinetico nella prassi quotidiana di rieducazione permette di adattare ogni singola seduta alle modificate condizioni cliniche del soggetto.

 

GENU ISO è un dinamometro isocinetico specializzato per la funzione flesso estensoria del ginocchio.
Le apparecchiature Genu sono progettate per esercitare il ginocchio in modalità isocinetica ovvero, tramite uno speciale “freno”, imporre all’articolazione un movimento a velocità angolare costante.

E’ noto che la modalità isocinetica si traduce in una resistenza accomodante per il paziente e nell’espressione, da parte di quest’ultimo, di una forza massimale in tutto l’arco del movimento, indipendentemente dal vantaggio/ svantaggio della leva biomeccanica. Imporre una velocità costante consente di misurare la forza ed in questo senso l’apparecchiatura isocinetica è a tutti gli effetti un dinamometro, ovvero uno strumento in grado di misurare oggettivamente la forza.

L’esercizio isocinetico è un movimento che avviene infatti a velocità costante in cui la resistenza generata si adatta alla forza esercitata in funzione del mantenimento costante della velocità. In tal modo viene ad essere garantita una massimalità della contrazione muscolare per tutta la durata dell’esercizio e per ogni grado di articolarità e viene permesso di realizzare su ogni soggetto diverso per età, sesso o patologia presente, un esercizio che rappresenterà sempre la migliore possibilità di allenamento/rieducazione per le strutture muscolari interessate in quel momento storico della capacità atletica o del progetto di rieducazione.

Il carico massimale applicato in ogni punto dell’esercizio ha possibilità di essere registrato dal sistema informatico accoppiato, elaborato in forma grafica e valutato per le considerazioni cliniche.
In questo modo il dinamometro isocinetico fornisce una serie di informazioni difficilmente ottenibili altrimenti.

 

 

 

 

Il test è strutturato in due sedute, una di familiarizzazione con l’apparecchio, e la seconda durante la quale viene eseguito il test.

Ogni seduta comporta un impegno di 45 minuti.

La refertazione viene elaborata in 4-5 giorni (Roberto Rossi)

 

 

La metodica isocinetica trova la sua applicazione in molteplici campi di utilizzo vista la notevole capacità di adattamento che presenta in relazione al movimento che viene generato. I soggetti che possono giovare della metodica spaziano infatti dal soggetto sportivo che desidera incrementare le proprie capacità di performance e che ci richiede un mero allenamento durante la stagione agonistica, al paziente con problemi neurologici che, a scopo di ricerca, si presta a un test isocinetico; questa situazione è spesso presente in lavori di letteratura scientifica.
Tale ampia gamma di utilizzatori può in sostanza essere schematizzata come segue:

  • soggetti, appartenenti a qualunque fascia di età, necessitanti di trattamento riabilitativo conservativo dell’apparato osteoarticolare;
  • soggetti, appartenenti a qualunque fascia di età, necessitanti di trattamento riabilitativo post chirurgico dell’apparato osteoarticolare;
  • soggetti, appartenenti a qualunque fascia di età, necessitanti di allenamento di forza, potenza o durata dell’apparato osteoarticolare;
  • soggetti, appartenenti a qualunque fascia di età, necessitanti di valutazione delle funzioni osteoarticolari a seguito di eventi clinici neurologici;
  • soggetti, appartenenti a qualunque fascia di età, necessitanti di valutazione osteoarticolare ai fini assicurativi/ medico legali.

Le caratteristiche evidenziate dell’isocinetica ne fanno pertanto uno strumento talvolta indispensabile e comunque insostituibile nelle fasi caratterizzanti ogni progetto di rieducazione.
L’impiego del test isocinetico come spiegato in precedenza permette una perfetta quantificazione del deficit utilizzabile per programmare al meglio l’iter rieducativo da seguire o altresì può evidenziare danni ormai stabilizzati e che devono essere documentati nelle appropriate sedi cliniche, assicurative e legali.
Negli ultimi anni si riscontra inoltre una sempre maggiore attenzione della letteratura nell’utilizzo ai fini di ricerca del dinamometro isocinetico in soggetti affetti da lesioni neurologiche, utilizzando i parametri offerti dallo stesso come valido e ulteriore parametro su cui basare valutazioni cliniche.
Si comprende in questo modo come questo semplice strumento possa essere impiegato sia nella prevenzione di infortuni, che nella rieducazione postchirurgica ove al danno determinato dall’evento lesionale si è sovrapposto il necessario “disturbo” del chirurgo sui tessuti sani adiacenti a lesione. Nell’ampio panorama che si estende tra i due casi limite sopra descritti si pongono tutti i processi rieducativi i tipo conservativo, sia per non necessità che per impossibilità chirurgica, ove l’isocinesi riesce a ridurre sensibilmente i tempi della ripresa e a migliorare la qualità della stessa.

 

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